Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, III-IV.djvu/620

Da Wikisource.

ATTO TERZO 259


Bard. Signore, una parola con voi. (in disparte a Fal.) Mi sono offerte tre ghinee, purchè lasci Mouldy e Bullcalf.

Fal. A Meraviglia!

Shall. Dunque, sir Giovanni, quali sono i quattro che volete?

Fal. Sceglieteli per me.

Shall. Ebbene, Mouldy, Bullcalf, Feeble e Shadow.

Fal. Mouldy e Bullcalf... Voi, Mouldy, rimanetevene a casa; non siete più atto al servizio: e voi Bullcalf, crescete finchè siate atto ad esso: non vuo’ nessuno di voi.

Shall. Sir Giovanni, sir Giovanni, non commettete tal fallo: sono i vostri migliori uomini, e vorrei prendeste quanto v’ha di meglio.

Fal. Volete voi insegnarmi, messer Shallow, come si scelga un nomo? Mi curo io delle membra, dei muscoli, della statura, della pinguedine di un mortale? Voglio cuore, messer Shallow. — Cotesto è Wart1... e vedete qual goffo aspetto egli abbia? ebbene, è un uomo che caricherà e scaricherà il suo fucile colla prestezza con cui un calderaio innalza e abbassa il suo martello si ritirerà e tornerà alla carica, con più celerità che non ne abbia il garzone, che porta e riporta fiaschi di birra. E quest’altro mezzo volto d’uomo, Shadow2... vuo’ quest’uomo; ei non offre alcun bersaglio al nemico; il nemico potrebbe mirar del pari al taglio di un temperino: e in quanto alle ritirate... con quale sveltezza questo Feeble3, sartor da donna, le farà! Oh! datemi gli uomini meno stimati, e toglietemi i vostri prodi. — Ponete una colubrina nelle mani di Wart4, Bardolfo.

Bard. Tenete, Wart, marciate; così, così, così.

Fal. Maneggiate ora la vostra colubrina. Così... A meraviglia: andate... a meraviglia: cosa da inebriare. Oh! avessi io tempre di codesti vecchi, piccoli, calvi, aggrinziti. Ben fatto, in verità, Wart; tu sei un’ottima scabbia: tieni, ecco una moneta per te.

Shall. Ei non è ancora passato agli esercizii; non li compie ancora bene. Mi rammento che a Millendgreen, quand’ero a San Clemente, recitavo la parte di sir Dagonetto in Arturo, e là era un piccolo perdigiorno che trattava il suo moschetto da maestro, e volgevasi qui e là, e correva su e giù, gridando ra ta ta, quasi fosse stato uno spiritato. Non mai vedrò il simile a quello.

  1. Gobbo.
  2. Ombra.
  3. Debole.
  4. Gobbo.