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260 ENRICO IV


Fal. Costoro si comporterai! bene, messer Shallow. — Iddio vi salvi, buon Silenzio; non dirò molte parole con voi. Addio a entrambi, gentiluomini: io vi ringrazio. Mi rimangono ancora dodici miglia da fare questa sera. — Bardotto, date a queste reclute le loro uniformi.

Shall. Sir Giovanni, il Cielo vi benedica, faccia prosperare i vostri negozi, e ne dia in breve la pace! Ritornando, venite da me, onde rinnovi la nostra antica conoscenza. Forse allora vi accompagnerò alla Corte.

Fal. Vorrei che lo faceste, messer Shallow.

Shall. Andate; vi ho detto tutto in una parola. Addio.

Fal. Addio, onesti gentiluomini. (escono Shallow e Silenzio) Muoviti, Bardotto; conduci via costoro. (esce Bard. colle reclute) Ritornando vi cercherò, o giudici; che bene veggo fino al fondo questo Shallow1. Signore! Signore! come siamo proclivi noi vecchi al vizio della menzogna! Questo affamato giudice non ha fatto altro che cianciarmi delle stravaganze di sua gioventù, a dei suoi gesti a Tornbulstreet; e ad ogni tre parole proferiva una bugia, più esattamente pagata al suo ascoltatore, che nol sono i tributi imposti dal Gran Turco. Me lo ricordo a San Clemente, somiglievole a un uomo fatto dopo cena con un mozziconi di formaggio. Quando era ignudo, pareva una forca a cui si sia bizzarramente confitto un capo fatto col coltello: le sue dimensioni a qualunque breve distanza sarebbero state invisibili; sembrava il vero genio della carestia; lascivo nondimeno come una scimia, talchè donne di buon tempo lo chiamavano Mandragola2. Alla retroguardia sempre delle mode, e cantando alle sue luride ninfe le canzoni dei vetturali; tali erano le sue fantasie, e i suoi sollazzi. Ed ora ecco questo scheletro, imagine del vizio, divenuto scudiero, che vi parla così familiarmente di Giovanni di Gaunt, come se gli fosse stato fratello; quantunque io potessi giurare che mai nol vide fuorchè una volta a Tiltyart, allorchè Giovanni gli spaccò il capo per aver avuto egli l’ardire di porsi fra gli uomini del maresciallo. Io lo mirai in quella circostanza, e dissi a Gaunt, ch’ei così faceva ingiuria al proprio nome3: perocchè avreste potuto foderar costui insieme con tutto il suo bagaglio in una pelle di anguilla, e la custodia di una cornamusa gli avrebbe potuto servir di casa. Ma oggi ha terre ed armenti!

  1. Parola che significa superficiale.
  2. Pianta consacrata a Venere.
  3. Allusione al significato delle due parole Gaunt e Shallow, di cui l’una come si è detto, significa superficiale; l’altra magro.