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70 il re lear


Kent. Sono le stelle, le stelle del cielo che ne governano; altrimenti una coppia di sposi simili generar non potrebbe figli tanto differenti. Le parlaste poi?

Gent. No.

Kent. Fa prima del ritorno del re che la vedeste?

Gent. Fa dopo.

Kent. Bene, signore, lo sfortunato Lear è ora in citta. Nei momenti in cui riacquista la ragione riconosce quelli che lo circondano; ma non vuole veder sua figlia.

Gent. Perchè?

Kent. Un’insuperabile vergogna glielo impedisce. Memore della durezza con cui le tolse la sua benedizione e l’abbandonò in paese straniero in balìa della sorte, privandola di tutti i suoi diritti, che concedeva a figlie snaturate, rifugge dal riabbracciare la sua Cordelia col cuore straziato da acerbissimi rimorsi.

Gent. Oimè, infelice re!

Kent. Avete novelle dell’esercito dei duchi?

Gent. Dicesi sia in via.

Kent. Andiamo da Lear che voi accompagnerete. Un interesse che mi è caro mi obbliga ancora per qualche giorno a questo travestimento. Quando mi sarò fatto conoscere, non vi pentirete delle istruzioni che mi avete dato. Vi prego, seguitemi. (escono)

SCENA IV.

La stessa. — Una tenda.

Entrano Cordelia, un Medico e parecchi soldati.

Cord. Oimè! era egli stesso, che furioso come il mare agitato, cantando con tutta la voce, incoronato di verbena, di papaveri, di amaraco, e d’ogni altra erba parassita che cresce in mezzo alle messi, precipitosamente correva. Si mandi un distaccamento di soldati a ricercarlo per queste immense campagne coperte di biade, e si conduca da me. — (esce un uffiziale) — Che può far la saggezza umana per ristabilire in lui la ragione di cui è privo? Quegli che potrà soccorrerlo abbia quanto possiedo.

Med. Signora, vi sono alcuni mezzi: il sonno è il dolce alimentatore della natura. Di riposo, più che d’ogni altra cosa, egli ha bisogno. Per farlo gustare a lui, abbiamo certi semplici, la cui virtù potente può chiudere gli occhi dello stesso dolore.

Cord. Erbe benedette dal Cielo, fortunate piante, che i germi portate di tante ignote virtù della terra, crescete annaffiate dalle