Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/500

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101 ATTO SECONDO


Claud. (a parte)}} Se dopo ciò ei non se ne innamora non crederò più alle mie previsioni.

D. Pedro. (a parte) Fate che la medesima rete sia tesa anche a lei; e questa debbono intrecciare vostra figlia e la sua donzella. La commedia sarà piacevole allorchè ognuno d’essi godrà della passione dell’altro, quantunque alcuna non esista: tale follia ci darà gran materia di riso. — Mandiamo intanto Beatrice per chiamarlo a pranzo. (escono; Benedick si avanza dal pergolato)

Ben. Non può essere una beffa; la loro conferenza mostrava la maggior gravità. Ero ha rivelato loro codesta passione; e tutti sembrano compiangere Beatrice, che si direbbe immensamente innamorata. — Amarmi! Ella dovrebbe esseme ricompensata. Ho udito come mi biasimano; essi dicono ch’io mi comporterò superbamente se mi veggo che ella mi ami. Dicono che la fanciulla morrà piuttosto che darmi alcun segno di affezione. — Non ho pensato mai ad ammogliarmi... ma non debbo essere orgoglioso... e felici son coloro che odono i loro critici, e possono emendarsi. Essi notano che la fanciulla è bella; e questa è verità: dicono che è virtuosa... e a ciò non potrei nulla opporre: aggiungono che è savia in tutto fuorchè nell’amarmi... e affè questo non tesse l’elogio del suo giudizio, ma nondimeno non è in lei follia, perocchè io pure la amerò orribilmente. — Forse mi verrà avventato qualche sarcasmo perchè mi son sempre fatto beffe del matrimonio: ma il gusto non può mutarsi? Un giovine ama certe vivande, che fatto vecchio non può sopportare. Debbono scipiti frizzi rattenere un uomo nella sua via, e impedirgli d’andare alla meta? No: il mondo ha da essere popolato. Allorchè dicevo che sarei morto celibe non credevo di vivere fino al dì del matrimonio. — Viene Beatrice. Per questo lume di Cielo è una vaga fanciulla. Io scorgo davvero in lei alcuni segni d’amore. entra Beatrice)

Beat. Contro il voler mio fui mandata ad invitarvi a pranzo.

Ben. Bella Beatrice, vi ringrazio della vostra fatica.

Beat . Non ho faticato per ottener questo ringraziamento più di quello che abbiate fatto voi esprimendolo. Se vi fosse stata qualche fatica per me, non sarei venuta.

Ben. Vi recava dunque piacere il messaggio?

Beat. Sì, quel piacere che voi provereste sgozzando un uccello. — Non avete appetito, signore? addio. (esce)

Ben. Ah! Contro il voler mio fui mandata ad invitarvi a pranzo... Vi è in queste parole un doppio significato. Non ho