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176 DUE GENTILUOMINI DI VERONA


Laun. Non vale, purchè non dorma quando parla.

Sp. Item, parla adagio.

Laun. Oh stolto! che pone tale qualità fra i suoi vizii. Parla: adagio per una donna è una virtù. Cancella ciò di lì, e ponila fra le sue doti più cospicue.

Sp. Item, è superba.

Laun. Cancella anche questo: fu un legato di Eva, e non può esserle tolto.

Sp. Item, non ha denti.

Laun. Non me ne cale, perchè amo la crosta.

Sp. Item, è maledetta.

Laun. È bene allora che non abbia denti per mordere.

Sp. Item, loda spesso il vino.

Laun. Se il vino è buono deve farlo: se nol facesse ella, lo farei io avvegnachè le buone cose debbano essere celebrate.

Sp. Item, è troppo liberale.

Laun. Di parole è impossibile, perchè è scritto più su, che parla adagio; di danaro nol potrà, perchè lo terrò io sotto chiave: delle altre cose lo sia, io non saprei come impedirgliene. Continua.

Sp. Item, ha più capelli che spirito, più difetti che capelli, più scudi che difetti.

Laun. Basta così; la sposo. Due o tre volte a quest’articolo aveva detto che era, e che non era mia. Rileggilo, se ti piace.

Sp. Item, ha più capelli che spirito.....

Laun. Più capelli che spirito,... può essere: la proverò: la superficie del sale cuopre il sale, ed è perciò da più del sale; i capelli che cuoprono lo spirito, sono da più dello spirito; perocchè il più grande nasconde il più piccolo. Cosa segue?

Sp. Più difetti che capelli.....

Laun. Ciò è mostruoso: così non fosse!

Sp. Più scudi che difetti.

Laun. Quest’ultima qualità rende i difetti graziosi e scarsi. Bene; l’avrò; e si conchiude il matrimonio, come spero...

Sp. Ebbene?

Laun. Fattolo appena ti dirò che il tuo padrone ti aspetta alla porta del Nord.

Sp. Aspetta me?

Laun. Te, sì; chi sei tu? In mancanza di un buono aspetta un tristo servitore.

Sp. E debbo io andare da lui?

Laun. Devi correre da lui, perchè ti sei fermato già troppo, e andando soltanto giungeresti tardo.