Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/608

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Cres. Chi è quell’altro? (passa Eleno)

Pan. Eleno. — Meraviglio di non veder seco Troilo. — È Eleno. — Comincio a credere che Troilo non sia uscito. — È Eleno.

Cres. Sa combattere Eleno, zio?

Pan. Eleno? No... Sì, egli combatte abbastanza bene. Ma stupisco di non veder Troilo! — Silenzio! Non udite voi il popolo che grida Troilo? — Eleno è un sacerdote.

Cres. Chi è quell’omiciattolo che si avanza di laggiù? (passa Troilo)

Pan. Dove? Laggiù? È Deifobo... oh no, è Troilo! Quello è un uomo, nipote! Oh prode Troilo! Oh principe dei cavalieri!

Cres. Tacete, per pietà! tacete.

Pan. Osservatelo bene. — Illustre Troilo! Figgete in lui i vostri sguardi, nipote, e mirate come la sua spada è sanguinosa, ed il suo elmo anche più pesto che nol sia quello di Ettore! il suo occhio poi... il suo portamento... Oh egregio giovane! Ed ei non ha ancora ventitrè anni. Continua, Troilo, continua. Se avessi per sorella una Grazia, o per figlia una Dea, ei la potrebbe scegliere. Oh guerriero illustre! Paride non è fango presso a te? e credo che Elena, per mutar Paride in Troilo, darebbe uno de’ suoi occhi. (passano varie schiere)

Cres. Eccone molti altri.

Pan. Bestie son coloro, bestie deformi. Io vivrei o morirei guardando Troilo: attendete ad esso solo voi pure, e non guardiate coloro. Vorrei piuttosto esser Troilo, che Agamennone con tutti i Greci insieme.

Cres. Vi è fra i Greci Achille, eroe maggiore assai di Troilo.

Pan. Achille! Un villano, un camello, un vero animale da soma, in paragone di Troilo.

Cres. Sta, sta!

Pan. Sta, sta? Avete voi qualche discernimento? avete occhi? sapete cosa sia un uomo? La nascita, la bellezza, le buone creanze, il coraggio, la civiltà, il valore, la scienza, la virtù, la giovinezza, l’ingegno, non sono come le droghe che condiscono un uomo?

Cres. Sì, un uomo affettato, e che dovesse esser cotto.

Pan. Voi siete così strana donna, che non si sa mai da qual lato prendervi.

Cres. Sono cioè abbastanza prudente per non cadere ne’ lacci.

Pan. Siete, ve lo ripeto, una donna assai strana. (entra il paggio di Troilo)