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Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, VII.djvu/280

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ATTO QUARTO 271


Ant. Dimmi, perchè tu mi chiudesti oggi la porta? (a Adr.) e perchè nieghi d’aver ricevuto quel danaro? (a Drom.)

Adr. Io non ti chiusi la porta, sposo mio.

Drom. Ed io non ricevei danaro, padrone; ma però confesso che foste chiuso fuori.

Adr. Perverso bugiardo, tu mentisci villanamente.

Ant. Mendace prostituta, tu sei in tutto falsa: tu ti sei posta in lega con una schiera di scellerati, per insultarmi e cuoprirmi d’onta, ma con quest’unghie io ti strapperò quegli occhi perfidi, che si piacciono di vedermi in tanta vergogna. (Pinch, assistito dagli altri, lega Ant. e Drom.)

Adr. Oh! legatelo, legatelo, ch’ei non mi venga vicino.

Pinch. Soccorso, soccorso! Il demonio che gli sta dentro è dei più forti.

Luc. Oimè! pover’uomo come diventa pallido.

Ant. Volete uccidermi? Io sono tuo prigioniero, uffiziale, e lasci fare tale strazio di me?

Uff. Scioglietelo, signori; egli è mio prigioniero.

Pinch. Legate anche costui, è del pari insensato.

Adr. Che pretenderesti tu, uffiziale? Avresti piacere di vedere un miserabile a farsi ingiuria da se stesso?

Uff. Egli è mio prigioniero; se lo lascio a voi dovrà scontare il debito per cui fu arrestato.

Adr. Il debito lo pagherò io: conducimi dal suo creditore. Mio caro dottore, fate ch’ei sia trasportato con sicurezza fino a casa mia. — Oh sventurato giorno!

Ant. Oh vil prostituta!

Drom. Padrone, eccomi legato per cagion vostra.

Ant. Lungi da me, carnefice! Tu mi renderesti frenetico.

Drom. Volete dunque esser legato per nulla? Siate pazzo, padrone, e gridate al diavolo.

Luc. Dio assista quelle povere anime! Come delirano.

Adr. Conduceteli via. — Sorella, venite meco. (esce Pinch coi suoi assistenti, Ant. e Drom.) Ditemi ora a istanza di chi fu arrestato?

Uff. Dell’orefice Angelo: lo conoscete?

Adr. Lo conosco; qual somma gli deve?

Uff. Duecento ducati.

Adr. E perchè glieli deve?

Uff. Per prezzo di una catena che ha ricevuta da lui.

Adr. Egli ordinò una catena per me, ma poi non l’ebbe.

Cor. Quando vostro marito frenetico è entrato oggi in mia