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RAPPRESENTAZIONE DI ABRAMO E AGAR. 23 Costui la guarda troppo nel sottile, E sapratti si ben ciaramellare Che tu gli crederai, si come uom vile. jiisp. Isac : E voi sol con lusinghe et adulare Svolgete presto uno animo gentile’ Dalle virtù, e mostratevi amici In gioventù e ne’ tempi felici. Risponde il Terzo Compagno: Or non si debbe aver sempre un amico Che ti soccorra d’aiuto e danari? Isac risponde e dice: Cotesto si, ma nota quel eh’ io dico : Che molto esser vuol buono, e’buon son rari, E perciò averne io non m’affatico ; Manco han bisogno danar nostri pari, Sendo di vitto e vestir ben provisti, Se non per giuoco, o per non buoni acquisti. Segue Isac voltandosi al popolo: Oggi chi vuole aver grande amicizia Mostri d’aver danari e gran guadagno E ben vestito c di bugie dovizia, Bestemmio, bravo spenditore e magno; E chi vuol presto poi far nimicizia Facci il contrario, e qualche buon compagno Ripigli; e que’che prima erano amici, Dicendo mal di Ini, son poi nimici. Primo Compagno : Oh ! si starebbe un anno in questa pratica ; So vuol venir, non più baio o parole; E se non vuol venire, e tu lo spratica, E’non si vuol far bene a chi non vuole. Inteso avete, io non parlo in gramatica; 1 Citi non fa al tempo, indarno poi si duole. Ismael risponde a Isac: Tu andrai a tuo' salmi et orazione, Noi a provar se le lepre son buone. Partesi Isac; et Ismael cosi un poco discostatosi co’ compagni, et primo compagno dice ad Ismael: Ismael, se costui gli occhi chiudessi, Oh come poi, di’ il ver, si sguazerebbe? ' -Vo'ì parlo Ialino; dico in volgare, |>ci eli è ciascuno mi intenda. Risponde il Risp. Isac: