Pagina:Sacre rappresentazioni I.djvu/33

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24 RAPPRESENTAZIONE DI ABRAMO E AGAR. Risp.Ismael:Io non vorrei; ma pur se Dio volessi Con pazienzia; et a me ben farebbe. El Secondo Compagno dice: E non è niun che al veder non credessi ; Ma a tagliarli il capo e’non morrebbe. Ismaelrisp.: Ben lo vedrei, non vo’ dire ogni cosa ; Ma quando il tempo fia, corrò la rosa. Ismael co’ suoi compagni si partono e vanno a sedere, et in questo mezo uno servo eh' è stato a vedere el udire ogni cosa, dice da sé- di volerlo dire a Sarra, acciò che Isac non sia sviato : Se un fedel servidor debbe guardare La casa e roba del suo buon signore, Quanto più de’ star desto a conservare Sua bontà, onestà, pace et onore. Io vego che Ismael potre’ sviare Isac, e indurlo presto a tale errore Che a tempo non sare’ po’ a dar rimedio ; I’vo’fare or, chè ’1 ben non vuol mai tedio. // Servo va a Sarra e chiamata da parte gli dice: Madonna, udite el mio vero parlare Mosso sol sendo da voi tanto amato :1 I’ ho visto Ismael testé tornare Di fuor, non troppo bene accompagnato, Et han tentato Isac di voltare A’ modi loro, e benché in van sia stato, Pur molti colpi poi 1’ arbore atterra ; Or tu se’ savia, e sai che ciascun erra. Risp. Sarra: Se gli è ver che non paga oro et argento Un fedel d’un tesor qual si conviene, Qualunque sarà mai si gran talènto Che paghi chi 1’ onor più fedel tiene, Come tu, stato a questo bene attento? Ma Dio il qual remunera ogni bene Sopperirà; nè io scoprirò te, Ma a caso gli dirò, come da me. Partesi il Servo, e Sarra chiama Isac: Isac, che vuol dire tanto il tardare Staman de l’ir, qual suoli, a l’orazione? 1 Da/l’ esser da voi tanto amato.