Pagina:Saggio di racconti.djvu/99

Da Wikisource.

la pigrizia 91

mi fare da un camerata, il rimanere oggi un quarto d’ora, domani una mezz’ora di più nel mio letto, furono i primi passi a quel vizio che ha cagionato la mia rovina. E dietro esso ne vengono tanti altri!... Il pigro è uno scellerato che fa un danno incalcolabile alla società; ed è tanto più pericoloso, in quanto che le leggi non lo puniscono come il ladro o come l’omicida. Ma e’ commette colpe anche più gravi; tradisce sè stesso, il prossimo, la Provvidenza. Quand’io rifletto al bene che avrei potuto fare per la condizione nella quale era nato, ed al male che invece ho commesso, inorridisco di me medesimo, e non oso sperare il perdono degli uomini, nè quello di Dio. Mi son pentito; ma come rimediare alle conseguenze delle mie colpe? Forse domani morirò, e sarà finito lo spasimo dei miei dubbi e dei miei rimorsi.