Pagina:Saggio sulla felicità.djvu/30

Da Wikisource.
28

tuazioni. Desse, sull’ali veloci, ed instancabili librate, ovunque lo perseguitano, o che nera nave dal soffio d’Euro sospinta lo accolga, o prema il dorso di generoso destriero. Non isfugge se stesso, chi se stesso trasporta sotto cielo da diverso sole riscaldato; e questo stesso irrequieto desiderio di cercar nuovi paesi, pruova sovente l’infermità dell’animo di chi lo nutre. L’uomo che non sa pacatamente, ed attentamente contemplare se stesso, o farlo non puote con intrepida faccia, s’assomiglia all’infermo, il quale non osa guardare l’ulcera che lo rode, o che se pure la mira, tutto si tinge del color della morte. Ben stolto è colui, che il vile danaro crede rappresentare i più soavi diletti, ed i più cari sentimenti dell’anima, e stima che i fisici piaceri, l’estimazion pubblica, e persino l’amicizia corrano dietro allo splendore dell’oro, e lunge rifuggano dalla squallida povertà. Oh lui fortunato, se di cotale illusione potesse andarne il suo cuore convinto! Ma chi non sa, che i piaceri de’ sensi esclusivamente appartengono a coloro, sulle cui guance il lume di giovanezza risplende, che la vera estimazione è le più volte tributata all’uomo onesto, all’ingegno perspicace, all’animo vigoroso, e che l’amicizia sentimento li-


bero,