Pagina:Saggio sulla felicità.djvu/35

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se sedurre ad impiegarle in pubblico detrimento. Ora dall’esame di se stesso ne risulterebbe nel primo caso, che l’uomo non dando ascolto alla voce di un falso bisogno, noi non lo vedressimo sì sorvente usurpare il posto al verace merito dovuto; e nel secondo, che le anime da forti passioni commosse, studierebbonsi di dirigere questi principj di azione, che invano tenterebbono di annientare, al retto fine di giovare alla società.

Ciò premesso io dico, che l’ambizione può rendere li più utili servigj all’incremento della sociale felicità, ch’è l’effetto, e l’aggregato di tutte le parziali condizioni più o meno felici degl’individui, che la compongono; e che l’amor della pubblica stima della gloria, e della fama deve essere negli umani petti promosso, siccome quello ch’è cagione d’ogni alto fatto, e magnanimo, e senza cui nessun popolo è stato al di fuori temuto, internamente regolato, e per ogni guisa di utile disciplina ingentilito. Coloro dunque, nelle cui vene tutto il sangue ribolle all’aspetto di guerresco apparecchio, e nel cui seno per feroce gioja il cuore rimbalza al risuonar di bellica tromba orror delle madri, rivolgan tosto i lor passi verso il luogo, che l’amore di gloria loro addita; non

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