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Bernardino di Saint-Pierre
Qual tipo di amabile sognatore fu mai Bernardino di Saint-Pierre! Fin da fanciullo si piaceva della solitudine, stava lunghe ore a guardare lo svolgersi delle nubi, piangeva nel veder maltrattare gli animali, prodigava alle piante del giardino, che coltivava ad otto anni, una cura affettuosa come fossero persone intelligenti. Un giorno il maestro lo minacciò collo staffile: il dì seguente di buon mattino fuggì dalla città col suo asciolvere nel panierino, deciso a farsi eremita in qualche bosco vicino, e a vivere in compagnia degli alberi, dei fiori e degli uccelli, senza inquietarsi delle lagrime dei parenti. Si rivelava in tal modo nel fanciullo l’uomo egoista e sensibile, che doveva preferire la libertà della natura agli obblighi della vita sociale — l’imaginazione del quale era troppo viva per poter sopportare le ingiustizie o le prepotenze, ma il cui carattere era troppo personale per risentire vivamente i dolori o le gioje di coloro che lo toccavano più davvicino.
Bernardino nacque il 19 gennajo 1737 all’Havre. Un giorno gli capitò fra mano il libro di Robinson Crusoè: lo lesse e lo rilesse, ed ecco sognare viaggi, deserti ed avventure. Un suo zio Godebout, capitano di vascello, propose ai parenti di condurlo seco alla Martinica. Il permesso fu dato, e Bernardino salì sulla nave fra trasporti di gioja; ma la disillusione venne ben presto. Il fanciullo non aveva pensato nè alle fatiche della navigazione, nè ai doveri da compiere; e quando provò il mal di mare, quando si vide costretto di servire alle manovre e di piegarsi agli ordini dello zio Godebout, non pensò più che a ritornare all’Havre. Tale fu per tutto il tempo della sua vita: entusiasmato dall’ignoto, spaventato dai doveri e dalle difficoltà.
Quando tornò dal viaggio i genitori lo mandarono a