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Pagina:Saint-Pierre - Paolo e Virginia, 1883.djvu/52

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paolo e virginia 45

la sua vita lontano dagli uomini, dai quali era stato ingannato, e poscia abbandonato. Virginia, nel ricevere dalle mani di Paolo quel ritrattino, gli disse teneramente: «O fratel mio, non mi sarà mai tolto fin che avrò vita, e non mi dimenticherò mai che tu mi hai data l’unica cosa che possedi a questo mondo». Questo tuono amico, un tale insperato ritorno della primiera tenerezza e famigliarità, diede animo a Paolo, sì che volle abbracciarla; ma leggiera ella come un uccello se ne fuggì, lasciandolo fuor di sè che non poteva capire che cosa volessero significare cotali modi affatto strani.

In questo mezzo Margherita diceva alla signora De la Tour: «Perchè non maritiamo noi i figli nostri? Essi si amano caldissimamente; mio figlio non se ne avvede per anco, ma sentirà ben presto la voce della natura, ed allora bisognerà tener loro gli occhi addosso, eppoi temer tuttavia». La signora De la Tour le rispose: «Sono troppo teneri ancora, e troppo poveri. Qual cordoglio sarebbe mai egli il nostro se Virginia mettesse al mondo figli infelici senza poter forse tirarli su. Il tuo moro Domingo è snervato assai: Maria è malaticcia: io stessa, o cara amica, sento che da quindici anni in qua ho troppo perduto delle mie forze. La vecchiezza incalza forte ne’ paesi caldi, e vie più sempre nella miseria. Paolo è l’unica nostra speranza, aspettiamo che gli anni gli diano una virile gagliardia, sì che possa farne campare sicuramente col suo lavoro. Adesso noi non abbiamo, tu lo sai, quasi nulla sopra ciò che fa di bisogno quotidianamente, ma dove noi mandassimo Paolo per alcun tempo alle Indie, il commercio gli fornirebbe di che comperare qualche schiavo; tornato, noi lo sposeremo a Virginia, giacchè io penso che nessuno possa fare felice la mia cara figlia quanto il tuo Paolo. Parleremo di questa cosa al nostro vicino».

Di fatto quelle donne mi richiesero di consiglio su tale faccenda, io convenni con loro. I mari delle Indie sono belli, io dissi. Cogliendo la stagione favorevole, quel viaggio si fa in sei settimane al più, ed un ugual tempo s’impiega pel ritorno. Io ho molti amici che amano molto il nostro Paolo; si potrà metter insieme di che formargli un collo. Gli daremo del cotone greggio, del quale qui non si fa alcun uso, mancandone il mu-