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34 e. salgari

Il briccone però non ebbe l’ardire di vendicarsi subito e aspettò la notte, temendo che il capitano sventasse il suo piano.

Allorquando sul ponte non rimasero che gli uomini di guardia, si munì di uno scudiscio e discese nel frapponte col pretesto di vedere se i negri dormivano.

Dopo aver gironzato qua e là ordinò alla sentinella di salire sul ponte e di recarsi nella sua cabina a prendere un martello per ribadire la catena ad uno schiavo.

La sentinella ubbidì e sparve pel boccaporto di prora.

Allora il secondo si precipitò addosso a Bonga che dormiva, e avvolgendolo con un colpo di scudiscio gli disse:

— A noi due, ora, canaglia! Ti voglio mostrare come si vendica un uomo bianco.

Bonga, al colpo, si era raddrizzato come un leone in furore, facendo due passi innanzi fin dove lo permetteva la lunghezza della catena, e guardò l’avversario con due occhi sfolgoranti di rabbia.

— Credi di farmi paura, furfante? — gridò il secondo, percuotendolo a più riprese.

Questa volta il negro tese il pugno chiuso verso il secondo e con voce furente gli disse:

— Bianco, ti dissi ancora di non toccarmi. Guardati: io sono Bonga, il potente re della tribù dei Cassegna.

Uno scroscio di risa tenne dietro alle sue parole.

— Cane di negro: ecco come io tratto il re di Cassegna! — disse Parry e tracciò sul petto di Bonga un solco sanguinoso.

Fu un lampo. Il nero gettò un urlo di rabbia, e, afferrando il secondo, con un colpo violento lo fece rotolare fin presso la scala che conduceva al boccaporto.

Sbalordito e furibondo, il secondo si rimise in piedi imprecando orribilmente, e perdendo ogni prudenza si avventò nuovamente sul negro tempestandolo di colpi.

Bonga, approfittando di un passo falso del secondo, gli applicò un pugno formidabile in mezzo alla faccia, poi con uno strappone spezzò la catena e gli si slanciò addosso.

Il secondo si era dato alla fuga verso il ponte, perdendo sangue dal naso.

I negri, che fin allora erano rimasti semplici spettatori, visto il loro capo vittorioso, si misero a schiamazzare, facendo un baccano infernale.

I marinai, e il capitano, temendo una sommossa, balzarono fuori dalle cabine e, mezzi nudi, corsero sul ponte, ove regnava la massima confusione. Il secondo continuava a fuggire, chiamando all’armi, mentre Bonga, atterrati gli uomini di guardia, gettando grida selvagge cercava di raggiungerlo.