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– No – disse Vasco, facendosi innanzi. – La prova esiste, signor Kardec.

– E consiste?...

– In un pezzo di giubba che il capitano strappò al suo assassino e che teneva ancora in mano quando noi siamo scesi nella cabina – disse il dottore.

– Mostratemelo!

Il dottore si levò dal seno il pezzo di panno che aveva gelosamente conservato.

Nel vederlo Kardec ebbe un trasalimento nervoso che non isfuggì al dottore il quale lo fissava con due occhi di fuoco.

– È un pezzo di giubba da marinaio – disse il bretone, con voce tutt’altro che tranquilla. – Forse un giorno vi servirà per scoprire l’infame assassino.

Poi come se fosse ansioso di troncare quella scena aggiunse:

– Orsù, occupiamoci della nostra zattera ora e lasciamo i morti. Dov’è Hurtado?

Nessuno rispose alla chiamata.

– È morto? – chiese Kardec.

– Scomparso – risposero i marinai.

– Un altro dei buoni che si è annegato – disse il secondo. – A Vasco il comando!... Mettete la prua all’est; cercheremo di guadagnare le coste d’Africa che sono le più vicine.

Poi mentre l’equipaggio si disperdeva pel ponte per orientare la vela, fece atto di portarsi a prua dove giaceva Seghira, ma il dottore lo rattenne stringendogli le braccia come entro due morse.

– Signor Kardec – gli sussurrò agli orecchi. – Sapreste dirmi perchè non avete indosso la vostra giacca?...

Il bretone fissò sul dottore uno sguardo d’odio feroce, poi disse con voce sorda:

– Perchè così mi è garbato, ma ve ne sono delle altre nelle casse e le costipazioni non sono da temersi sull’oceano equatoriale. Del resto, grazie della vostra premura, dottore!...