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192 emilio salgari


— Dei più pericolosi — disse il dottore, che si era bruscamente svegliato.

— È un leone di nuova specie?

— No, è il terribile gorilla dell’Africa equatoriale.

— Una grossa scimmia, adunque.

— Sì, Vasco, ma quale scimmia!.. Raggiunge sovente una altezza di otto piedi, ossia di due metri e sessantacinque centimetri e secondo quello che narrano coloro che lo hanno veduto, è il più formidabile animale che viva in queste foreste, quantunque somigli molto, anzi più di tutte le altre scimmie, all’uomo.

— Assalta anche i negri?

— Sì, e li uccide con una ferocia inaudita. Si dice pure che vince perfino il leone che soffoca o stritola fra le sue possenti braccia e che mette in fuga anche gli elefanti.

— Deve possedere una forza gigantesca, signor Esteban.

— Tale che non s’è mai potuto prenderne di vivi, poichè dieci uomini non sarebbero capaci di tenerlo fermo.

— Vive nei boschi?

— Sì, Vasco, e si narra che va quasi sempre armato di un grosso ramo d’albero.

— Mangia carne?

— No, noci selvatiche e frutta.

In quell’istante un secondo grido echeggiò e questa volta pareva che venisse dall’alto e precisamente dalle cime del baobab, sotto i cui rami s’accampavano i naufraghi della Guadiana.

Tobib, — disse Niombo rivolgendosi verso il dottore — temo che su questo baobab vi sia un nido di cula-camba.

— L’hai veduto?

— Non ancora, essendo i rami molto folti.

— Osserviamo meglio, Niombo.

Tenendo in mano un ramo acceso, il negro, il dottore e Vasco fecero il giro dell’enorme tronco che venti uomini non avrebbero potuto abbracciare, guardando attentamente fra gl’immensi rami di quell’albero gigante.

— Eccolo lassù! — esclamò ad un tratto il negro. — Guardate dritti il mio braccio.

Il dottore e Vasco guardarono nella direzione indicata e scorsero, sospeso fra i rami, una specie d’ombrello del diametro di due metri e mezzo, cinto all’intorno di piante arrampicanti. Sotto si vedeva agitarsi una forma umana la quale pareva in preda ad una viva agitazione, poichè la si udiva a scuotere furiosamente i rami dell’albero.