Pagina:Salgari - I drammi della schiavitù.djvu/207

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i drammi della schiavitù 205

ma non aver fretta a liberare i tuoi camerati. Ti ho pure compreso.

S’allontanò, mormorando:

– Uomini generosi!

Seghira stava sempre assisa dinanzi al cadavere di Kardec, senza mai staccare gli sguardi da quel volto, che la morte aveva orrendamente scomposto. Niombo le si avvicinò, l’alzò dolcemente e le chiese:

– Sei vendicata?

– Sì – rispose ella, con voce sorda.

– Sarai mia sposa, ora?

Ella emise un profondo sospiro e s’abbandonò fra le braccia di lui, chiudendo gli occhi.

– Sì – diss’ella, con aria tetra. – M’hai vendicata: sarò dunque tua sposa!