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92 capitolo dodicesimo

mentre i pescatori, pazzi di terrore, balzavano in acqua, abbandonando le loro barche alla corrente.

— Un drago! Un drago! — urlavano tutti.

Gli abitanti delle sponde, udendo quei clamori, si precipitavano fuori delle capanne, ma appena scorto il mostro volante, s’affrettavano a rientrare, gridando e facendo gesti disperati.

Rokoff e Fedoro si divertivano immensamente del terrore dei cinesi e anche il capitano pareva che si compiacesse dell’effetto che produceva la sua macchina volante, la quale seguiva le capricciose curve del fiume, tenendosi a un’altezza di soli cento metri.

A un tratto però le loro risa si tramutarono improvvisamente in un’esclamazione di sorpresa e anche d’angoscia.

Lo Sparviero aveva superato una curva, quando d’un tratto un colpo di cannone rimbombò sulla riva destra, in mezzo ad un folto gruppo di pini seguito subito dal ben noto ronfo metallico d’un grosso proiettile.

Un fortino, nascosto fino allora dalle piante, si era improvvisamente delineato all’estremità d’un piccolo promontorio dominante il corso del fiume ed alcuni artiglieri, che occupavano una bastionata, avevano fatto fuoco contro il mostro, scaricando un grosso pezzo d’artiglieria.

La palla, di grosso calibro di certo, era passata pochi metri sopra il fuso, perdendosi poi fra le boscaglie della riva opposta. Un po’ più abbasso e forse la macchina sarebbe stata fracassata.

— In alto! In alto! — aveva gridato il capitano, slanciandosi verso il macchinista.

Rokoff e Fedoro avevano staccato rapidamente due fucili che si trovavano sospesi alla balaustrata armandoli precipitosamente.

In quell’istante un secondo sparo rimbombava all’estremità del bastione, dietro un terrapieno.

Altri soldati, dei manciù, avevano smascherato un secondo pezzo e credendo in buona fede d’aver a che fare con qualche mostro, avevano fatto fuoco.

Un momento dopo l’ala di babordo, troncata a metà, quasi nel centro dell’armatura, si ripiegava bruscamente, spostando il fuso.

Il capitano aveva mandato un grido di furore.

— Canaglie! Ci rovinano! —

Rokoff e Fedoro avevano risposto con due colpi di fucile, abbattendo uno degli artiglieri.

Gli altri, vedendo cadere il loro compagno, si erano precipitati all’impazzata verso una casamatta, abbandonando il pezzo.