Pagina:Salgari - I solitari dell'Oceano.djvu/204

Da Wikisource.
198 Capitolo Ventottesimo.

perte di rizophore e se eviteremo le scogliere approderemo senza malanni.

Coraggio, signore! La salvezza dei nostri compagni sta in quel canale.

— Purchè il vascello non venga sventrato dalle scogliere.

— Saprà evitarle al pari di noi. —

Le onde li travolgevano sempre, spingendoli verso terra. Si seguivano sempre più furiose, sfasciandosi con mille urla e mille rombi contro Bulabea e contro le coste della Nuova Caledonia, coprendo il mare di spuma.

I due nuotatori non si perdevano d’animo. Sorretti dai salvagente e sempre vicini, nuotavano vigorosamente per imboccare anch’essi il canale il quale non distava più che poche gomene.

Il vascello era ormai sparito, ma che cosa importava? Sapevano ormai che aveva rinunciato a continuare la lotta ed eran certi di ritrovarlo in qualche rada.

Un quarto d’ora dopo si trovavano già fra la costa della Nuova Caledonia e Bulabea.

Più che un canale, potevasi chiamare un braccio di mare, tuttavia le onde, strette fra le due spiagge, non erano più tanto alte nè tanto impetuose.

Il pericolo nondimeno non era cessato, perchè si vedevano i cavalloni frangersi contro delle lunghe file di scogliere.

— Dove approderemo? — chiese Ioao, il quale si sforzava di tenersi lontano dalle due spiagge.

— Mi pare che l’isola presenti meno pericoli, — rispose Sao-King. — Ho veduto delle rizophore estendersi lungo le coste.

— Lo vedi il vascello?

— No, signore. Forse si è rifugiato alla foce del Diao.

— Non so dove sia.

— Signor Ioao, badate! Vedo una scogliera alla nostra destra! Non lasciatevi portare dalle onde.

— Nuota, Sao-King.

— Tenetevi dietro di me.

— Ti seguo.

— Vi è un passo dinanzi a noi: nuotate sempre diritto. —

A destra ed a sinistra dei due nuotatori, le onde s’infrangevano con estrema violenza, rimbalzando e tuonando; dinanzi a loro invece si distendevano libere correndo verso l’isola, la cui massa spiccava vivamente sul fondo del cielo illuminato dai lampi.

Tutte le coste della Nuova Caledonia e delle isole vicine, sono cinte da banchi di corallo che le rendono estremamente pericolose però di quando in quando vi sono dei passi o varchi, specialmente là dove sboccano dei fiumi, non potendo i zoofiti coralliferi sopportare l’acqua dolce.

Anche quando non infuriano i venti, le onde si avventano con