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62 Capitolo Ottavo.

Allora avviene un fenomeno strano. Il buco si squarcia, le pareti vaporose si fendono, un turbine d’acqua si rovescia sulla nave subissandola, mentre orribili tuoni rombano in alto.

Per un momento l’argentino, i due peruviani ed il chinese si credono inghiottiti.

Odono confusamente degli schianti, poi qualche cosa d’enorme piomba sulla coperta, fracassando le murate.

È l’albero maestro che è caduto, schiantato dalla violenza del vento o da qualche fulmine.

Ma la nave non ha ceduto.

Essa è rimontata sulle creste delle onde e fugge disordinatamente, trascinata dai venti che la spingono verso l’est con una velocità spaventosa.



CAPITOLO IX.

I selvaggi.


L’Alcione, al pari dell’uccello di cui portava il nome, continuava la sua pazza corsa, fuggendo dinanzi all’uragano.

Sottrattosi miracolosamente alle spire del ciclone, nel momento in cui stava per venire assorbito dalla terribile tromba marina e quindi travolta dai marosi turbinanti, aveva ripresa coraggiosamente la lotta.

L’albero maestro, liberato dei paterazzi dalla scure di Sao-King, era stato spazzato via dalle onde, permettendo così alla nave di riprendere il primiero equilibrio.

Il pericolo non era cessato, tutt’altro, poichè l’uragano imperversava ancora con furia tremenda, però vi erano ora maggiori probabilità di uscire incolumi da quella tremenda battaglia contro gli scatenati elementi.

Sao-King e Ioao, riacquistato il coraggio, dopo lunghi sforzi erano riusciti a spiegare un flocco sul bompresso, onde dare alla nave una maggior stabilità e anche maggior direzione.

Avevano pure tentato di spiegare la vela di trinchetto, poi avevano dovuto rinunciarvi non avendo forza sufficiente per resistere alle raffiche.

Le braccia erano troppo scarse per compiere una simile manovra.

L’ufficiale intanto si sforzava di mantenere la nave lontana dalle isole di Tonga, che da un momento all’altro potevano comparire all’orizzonte, colle loro pericolose scogliere corallifere.

— Speriamo — aveva detto al signor de Ferreira che lo interrogava.

Se non andiamo a cozzare contro qualche isola, tutto andrà bene,