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I selvaggi. | 63 |
quantunque la nostra nave sia gravemente danneggiata nell’alberatura.
Lo scafo è solido e resisterà agl’assalti delle onde.
— Saremo però costretti ad approdare in qualche luogo.
— Pur troppo, signor Cyrillo.
— Perchè avete detta pur troppo, con aria desolata?
— Le Tonga-Tabù non godono buona fama e dovremo cercare rifugio in una delle loro baie, — rispose l’argentino.
— Abbiano ancora i cannoncini e le munizioni sono abbondanti.
— Che cosa potrebbero fare le nostre artiglierie contro centinaia e centinaia di selvaggi risoluti? Forse che non si sono impadroniti di parecchie navi montate da equipaggi numerosi?
— Allora cerchiamo un’altra terra, — disse il peruviano.
— Bisognerebbe andare molto più lontani e l’Alcione è troppo gravemente ammalato per prolungare la corsa. E poi, che cosa si guadagnerebbe? Anche spingendoci fino alle isole Figi, non eviteremmo il pericolo di venire assaliti e messi allo spiedo.
— Brutta condizione, signor Vargas.
— Pessima, signor de Ferreira.
— Orsù non scoraggiamoci. Il capitano ed i suoi banditi non si troveranno in migliori condizioni di noi.
— Che gli squali divorino quei miserabili! — esclamò l’argentino con accento d’odio. — La morte sarà una punizione troppo dolce per loro.
— Credo che a quest’ora non saranno più vivi. L’uragano non li avrà risparmiati.
— Lo spero anch’io.
— Dove andiamo, signor Vargas?
— Sempre al nord-est.
— Manterrete la rotta?
— Lo spero.
— Con così poca velatura?
— Il vento ci spingerà egualmente.
— Resisterà il trinchetto?
— Per ora sì, tuttavia dovremo accontentarci di un solo parrocchetto, — rispose l’argentino. — Dite a Sao-King ed a vostro fratello di non spiegare altra tela.
Ne abbiamo abbastanza. —
L’Alcione intanto continuava la sua disordinata corsa verso il nord-est salendo e discendendo le onde.
Fuori dall’orbita del ciclone, l’oceano era meno tormentoso, tuttavia le onde si mantenevano sempre altissime, mettendo a dura prova le costole della povera nave.
Di quando in quando un cavallone gigantesco si rovesciava sopra la poppa sgangherando la murata e minacciando di travolgere l’argentino e spazzava la coperta fino a prora, sfuggendo poi impetuo-