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64 Capitolo Nono.

samente attraverso le mille fessure o rimbalzando sopra le impagliettature.

Sao-King, Ioao e Cyrillo avevano molto da fare per non venire sospinti sopra i bordi e gettati in mare.

Talvolta la nave si sbandava bruscamente come se dovesse ingavonarsi e non rialzarsi più, ma un colpo di barra dato molto opportunamente dall’argentino, la rialzava tosto e le faceva riprendere la sua corsa indiavolata.

La violenza dell’uragano però continuava a scemare. Le raffiche a poco a poco s’indebolivano e le nubi si rompevano qua e là lasciando filtrare un po’ di luce lunare.

Nondimeno tutta la notte l’Alcione corse grave pericolo di venire travolto dalle onde, le quali non accennavano ancora a scemare di violenza.

Quando il sole sorse, una calma relativa regnava negli alti strati dell’aria.

Se gli uragani dell’Oceano Pacifico sono tremendi, ordinariamente non hanno lunga durata, almeno nelle regioni intertropicali. Si formano con rapidità incredibile, scoppiano con una violenza inaudita, poi con altrettanta rapidità si dissolvono o si allontanano per portare altrove le loro devastazioni.

— Il pericolo è cessato, — disse l’argentino al signor de Ferreira, dopo d’aver ceduta la barra al cinese. — Prima che le tenebre tornino a calare, anche le onde si saranno, se non spianate, per lo meno calmate.

— Distiamo ancora molto dalle Tonga?

— È impossibile saperlo per ora, disteremo qualche centinaio e mezzo di miglia e questa distanza mi preoccupa.

— E perchè, signor Vargas?

— Dobbiamo avere ben pochi viveri a bordo, ora che il capitano ha avvelenati quelli della dispensa.

— Ne troveremo a poppa. Il miserabile aveva una provvista particolare.

— Poca cosa, signor Cyrillo.

— Centocinquanta miglia non saranno un gran che. In un paio di giorni giungeremo alle isole.

— Con una nave così ammalata?

— La medicheremo come meglio potremo. I pennoni e le vele di ricambio non devono mancare qui.

— Sono le braccia che ci difettano, signor de Ferreira. Non ne abbiamo abbastanza per occuparci della manovra e per intraprendere dei lavori di riparazione.

Quando avremo trovata una baia ben riparata dalle onde e sicura contro i venti, allora sarà altra cosa.

Tutto quello che potremo fare per ora, sarà di rinforzare il trinchetto con delle sartie e dei paterazzi, onde non ci cada sulla testa.