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184 Capitolo venticinquesimo


— Tu pensavi a Romero.

— Più alla Perla di Manilla che a lui, — rispose ella, con voce cupa.

— Che t’importa ormai della donna bianca?...

— Credi tu, Hong, che si possa vedere, senza provare una profonda amarezza, la donna che ha rubato l’uomo che si è tanto amato?...

— La gelosia non si è adunque spenta nel tuo cuore, mia povera fanciulla?

— Non è forse più gelosia, è rancore, peggio ancora, è odio, — disse Than-Kiù, con voce più tetra. — Credevo che tutto ormai fosse morto nel mio cuore, mentre invece ora sento scatenarsi più forte che mai, entro di me, il sentimento della vendetta verso quella donna che è stata la causa, sia pure involontaria, della morte di Hang-Tu e di tutte le mie disgrazie. —

Hong la guardò in silenzio per alcuni istanti, poi appoggiando ambe le mani sulle spalle di lei, gli disse con voce sorda:

— Vuoi che io ti vendichi?... Hong è tuo schiavo. —

Than-Kiù non rispose, ma nei suoi occhi, che la luna faceva scintillare, brillava una cupa fiamma.

— Vuoi che te la uccida?... — chiese il chinese. — Una tua parola ed essa è perduta e tu sarai vendicata.

— No, — diss’ella, con un fremito. — Non voglio dare a lui l’infelicità. So io, quante lagrime e quanti strazi mi è costata. —

Hong respirò.

— Meglio così, — disse. — Ti amo più generosa che vendicativa, Fiore delle perle. Ma lui, Romero, non l’ami più, è vero?...

— No, Hong; amo te solo, lo giuro sullo spirito dei miei antenati.

— Grazie, fanciulla; con queste parole hai salvata la vita di Romero, perchè io l’avrei ucciso!...


Capitolo XXVI

L’inseguimento dei guerrieri del «bagani»

Due ore dopo il drappello si rimetteva in marcia senza aver ingrossate le sue provviste, essendo la caccia alle testuggini mancata, malgrado le attive ricerche del giovine selvaggio.

La foresta continuava, come se si estendesse senza interruzione fino sulle rive del Bacat. Alberi giganti torreggiavano dovunque, raggruppati sempre in macchioni enormi, collegati gli uni agli altri da