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274 | Capitolo trentaquattresimo |
Il suo ministro non aveva osato muoversi e batteva i denti pel terrore.
— Ascoltami, — disse il chinese, sedendosi dinanzi al sultano.
— Parla, — rispose questi, con un tremito, — e spiegami quanto è accaduto.
— È una cosa semplicissima: abbiamo lasciati a terra i tuoi uomini e noi abbiamo preso il largo a bordo delle tue canoe.
— E perchè avete fatto questo? — chiese il sultano, digrignando i denti.
— Per impedire a te d’inseguire gli uomini bianchi e per farti rispettare l’ospitalità che Bunga ti aveva offerta. Tu non eri venuto qui come amico, bensì come padrone, forse come nemico. Negalo se l’osi.
— Io ero venuto qui per avere gli uomini bianchi e null’altro.
— E per fare schiavi Bunga ed i suoi sudditi, — disse Hong.
— E cosa vuoi concludere? — chiese il monarca, coi denti stretti.
— Che se tu non accetterai le nostre condizioni ti getteremo nel lago assieme al tuo ministro e faremo schiavi i tuoi guerrieri.
— Essi sono molti.
— I guerrieri della grande nazione degli uomini gialli non sono lontani e hanno fucili e cannoni in gran numero. Ad un mio ordine essi verranno qui e macelleranno i tuoi guerrieri. —
Il sultano divenne livido.
— Cosa vuoi tu infine? — chiese.
— Che tu rinunci all’idea di far inseguire gli uomini bianchi, i quali sono sotto la protezione degli uomini gialli.
— È tutto questo?...
— No, — disse Hong. — I tuoi guerrieri, se vorranno imbarcarsi e tornarsene in patria, dovranno lasciare tutte le loro armi agli igoroti.
— Anche le armi da fuoco? — chiese il sultano, con dolore.
— Quelle più delle altre.
— Hai finito?...
— Non ancora, — disse Hong. — Tu sarai libero di tornare a Butuan, però lascerai qui in ostaggio il tuo primo ministro e dieci dei tuoi più rinomati guerrieri.
— E perchè lasciare degli ostaggi?...
— Per impedirti di tornare qui e vendicarti, — rispose Hong. — Alla tua prima minaccia gl’igoroti decapiteranno il tuo primo ministro ed i guerrieri. Mi hai compreso?...
— Sì, — rispose il sultano con voce sorda.
— Accetti queste condizioni? —
Il monarca non rispose: egli guardava ferocemente Hong, Bunga ed il malese Pram-Li che era allora entrato sotto il padiglione.