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8 Capitolo I.

mise in moto e la scialuppa in un batter d’occhio attraversò la distanza che la separava dalla spiaggia, arenandosi su un bassofondo, dove non erano che trenta o quaranta centimetri d’acqua.

Il vecchio Wassili fu il primo a sbarcare, affondando fino alle ginocchia; ma poichè portava degli altissimi stivali di mare, colla tromba di pelle di foca, non poteva bagnarsi.

— I barili e le armi prima, — disse ai marinai.

I sei uomini afferrarono i loro fucili, si caricarono di cinque recipienti di metallo della capacità di dieci o dodici litri ciascuno e raggiunsero rapidamente la costa.

— La scialuppa ora. — proseguì il vecchio. — Ci è più necessaria d’ogni altra cosa e poi, guai a noi se il guardacoste la scoprisse.

Giacchè siamo sfuggiti alla sua sorveglianza, guardiamoci dal farci catturare più tardi. —

I marinai ridiscesero la riva, rientrarono nell’acqua e sollevarono facilmente la barca, che pareva fosse costruita con un metallo estremamente leggero, forse d’alluminio.

Essendovi intorno delle foltissime piante alle cui basi crescevano dei grossi cespugli, fu facile nascondervela in mezzo.

— Pronti? — chiese Wassili.

— Pronti, — rispose Liwitz per tutti.

— Vi avverto che vi sarà una sentinella e che noi dovremo spacciarla senza sparare un colpo di fuoco. —

I sei marinai trassero le daghe e le innestarono sui fucili.

— Un colpo d’arma bianca, — disse Wassili. — Probabilmente quel cosacco sarà ubriaco e dormirà sul suo fucile.

Avanti miei bravi, faremo un bel tiro al comandante del fortino.

Non sarà il colonnello che lascerà la sua pelle su questa maledetta isola, — aggiunse poi, con voce minacciosa. — Quel miserabile farà i conti con me ed il barone avrà un braccio di meno. —

Il drappello si cacciò in mezzo alle piante, tuffando i piedi fra un alto strato di neve, e si diresse là dove continuava a brillare, fra la profonda oscurità, il punto verdastro.

Tutti procedevano nel più profondo silenzio, reggendo in una mano il fucile armato della baionetta e nell’altra i recipienti i quali tramandavano un acuto odore di votka.

Attraversata la zona alberata, che aveva una breve estensione, si fermarono nuovamente.

Dinanzi a loro, alla distanza di forse cinquecento passi, si ergevano