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Una misteriosa spedizione 7

doveva venire divorato, assieme ai suoi equipaggi, dai cannibali di Vanikoro.

Ricca di miniere e di boscaglie immense, i russi dopo avere distrutto, con ferocia moscovita, le piccole colonie giapponesi, stabilitesi intorno alla baia d’Anina, e aver sistematicamente decimati gl’isolani, i pacifici Ainos, ne avevano fatto un luogo di deportazione pei condannati politici, una specie di Nuova Caledonia francese, per togliere a quei disgraziati ogni speranza di ritornare in patria attraverso l’immensità della Siberia.

La scialuppa, abilmente guidata dal signor Wassili, il quale pareva che avesse molta pratica di quei luoghi, attraversò felicemente una doppia linea di scogliere ed entrò, a piccola velocità, in una profonda baia, le cui rive erano coperte di altissimi abeti che si piegavano sotto il peso della neve che imbiancava i loro rami.

— Alto! — aveva comandato il vecchio.

La scialuppa si era fermata dietro ad un alto scoglio che si congiungeva all’isola per mezzo d’uno strettissimo istmo.

— Dove si è nascosto quel guardacoste del malanno? — brontolò il signor Wassili il quale si era alzato, abbandonando la barra del timone. — Lo vedi tu, Liwitz?

— No, signore, ma io credo che non sia lontano. Vi sono tante scogliere qui che riesce facile nascondersi.

— Eppure sono sicuro che quegli uomini si sono accorti di qualche cosa e che ci sorvegliano.

— Ci diano la caccia, se sono capaci di gareggiare colla nostra macchina. Ah!... Per l’inferno!... Esplorano!... —

Uno sprazzo di luce vivissima, proiettato da qualche lampada elettrica di molta potenza, era scaturito dietro una linea di scoglietti, illuminando la spiaggia e lo specchio d’acqua della baia.

— Birbanti! — mormorò il vecchio. — Se ci scoprono, ci scaricheranno addosso una grandinata di mitraglia.

Fortunatamente lo scoglio copriva interamente la scialuppa, sicché quello sprazzo di luce non poteva giungere fino ad essa.

La lampada, che doveva essere stata collocata molto in alto, proiettò i suoi raggi in tutte le direzioni, perfino verso il mare, poi si spense bruscamente e l’oscurità tornò profondissima.

— Lesti, — disse Wassili. — Liwitz, fila lungo la penisoletta. Nasconderemo la scialuppa fra gli abeti e le betulle. —

La macchina misteriosa riprese le sue battute silenziose, l’elica si