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354 | Capitolo XI. |
— Più tardi mi comprenderete più facilmente.
— Sarà vero?
— Lo vedrete quando sarete costretto a menare le mani ed a consumare tutte le cariche della vostra rivoltella.
— Questo si chiama spiegarsi, — disse il cosacco. — Aspettiamo il momento buono dunque!...
— Verrà questa sera, — disse Ranzoff, sorridendo.
— Che cosa succederà dunque?
— Forse una battaglia.
— Fra noi due e tutti questi avventurieri? Ne prenderemo finchè ne vorremo.
— Adagio, signor Rokoff. Ci saranno tutti questa notte qui. Ho impartito i miei ordini a Boris ed a Wassili.
— Diavolo!...
— Se noi siamo qui è per vegliare sulla signorina ed impedire a quel vecchio pazzo di commettere qualche follia.
— Sicchè noi dovremo fare la parte dei difensori, invece che degli assalitori.
— Apparentemente.
— E chi guiderà i nostri?
— Il prigioniero.
— E lo Sparviero?
— Assalirà la cima di questo gigantesco scoglio.
— E i canadesi attaccheranno le gallerie, appoggiati dai marinai?
— Sì, signor Rokoff.
— Ecco, nella steppa vi chiamerebbero, signor Ranzoff, un gran furbo e scommetterei che Loris Melikoff, il più bravo generale che abbia guidato noi cosacchi attraverso i Balkani, vi nominerebbe di colpo brigadiere generale.
— Disgraziatamente Loris non è qui in questo momento, — rispose il capitano dello Sparviero, col suo solito sorriso un po’ ironico.