Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/132

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126 parte ii. — la grande prateria degli apaches.

— Ah!... Se fosse vero!... Ascoltate: il marchese mio fratello, prima d’impalmare la marchesa d’Araniuez, aveva avuto un figlio da un’altra moglie, morta assai giovane. Era un ragazzo ardente, sfrenato, ardito, malvagio anche. Cresciuto, fu la disperazione e la rovina di suo padre e della marchesa d’Araniuez, che pure lo amava al pari di suo figlio Almeida. Dilapidò l’immensa sostanza della famiglia in pazzie d’ogni specie, riducendola quasi sul lastrico. Un delitto commesso più tardi a Rio Janeiro, durante un’orgia, lo costrinse a fuggire, e scomparve senza che nessuno sapesse per dove.

Morì il marchese, chiuse gli occhi per sempre anche la madre d’Almeida, e io raccolsi il giovanetto rovinato dalle pazzie di quel tristo fratello. Passarono molti anni, ed io più non pensavo a quello sciagurato dilapidatore, quando un giorno ricevetti una sua lettera datata da Loreto di California. Egli m’invitava a vendere gli ultimi avanzi delle possessioni paterne e di recarmi colà insieme col suo giovane fratello, volendo riparare i suoi torti. Egli diceva che era diventato immensamente ricco.

Gli risposi che venisse al Brasile. Io temevo che egli volesse divorare anche gli ultimi rimasugli della sostanza della marchesa d’Araniuez. Un anno più tardi, una lettera pressochè eguale, mi giungeva datata, questa volta, da Tampico. Egli aggiungeva di non poter lasciare i luoghi dove si trovava. Non risposi più. Sette mesi dopo, Almeida veniva rapito!

— Che sia stato lui?

— Comincio a sospettarlo.

— Che sia fuggito nelle grandi praterie e che gl’Indiani lo abbiano adottato e poi creato gran capo?

— Voi mi avete detto che ciò è possibile.

— È vero, e ve lo confermo. Può aver rinnegata la sua razza, giurato odio eterno ai visi-pallidi1 invasori dei territori di caccia e preso il nome di Grand’Aquila, ma non riesco a comprendere il motivo di questo rapimento. Odiava forse suo fratello?

— No, anzi lo amava, quando era piccino.

— Dunque non si può supporre che si tratti di una vendetta.

  1. Uomini di razza bianca.