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140 parte ii. — la grande prateria degli apaches.

— E gli orsi, hanno pure paura del fuoco?

— In generale tutte le belve lo temono. Ceniamo, señor, e poi avvolgiamoci per bene nelle nostre coperte, poichè questa notte il freddo pungerà assai.

Accesero un gran fuoco, capace di arrostire un bue intero, a breve distanza dai cavalli e dai muli, cenarono in fretta, poi si avvolsero nelle loro coperte e s’addormentarono sotto la guardia di Gaspardo e dell’arriero Pedro.

Soffiava forte il vento sulla Sierra, scuotendo i rami dei giganteschi pini, e ingolfandosi con lamentevoli urla nelle gole profonde sbatteva le tende. Nembi di nevischio, scendevano dalle elevate cime cadendo attorno all’accampamento e facendo crepitare le fiamme del falò.

Gaspardo e Pedro, rannicchiati presso il fuoco, avvolti nelle loro coperte, coi fucili sulle ginocchia, fumavano in silenzio, prestando attento orecchio agli ululati dei lupi che si avvicinavano sempre più.

La notte però passò tranquilla e quelle feroci belve non osarono di avvicinarsi.

Alle sette del mattino, la carovana riprendeva l’ascensione, inoltrandosi fra le nevi.