Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/22

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16 parte i. — l’albatros.

— Avete mai veduto una vasta possessione che si chiama San Joao do Livramento? —

Il capo pensò alcuni istanti, frugando e rifrugando nella sua memoria; poi disse:

— Vostra Eccellenza intende parlare della borgata di Sant’Anna do Livramento che si trova sulla collina dello stesso nome?

— No.

— Aspetti un po’...; sì, è così, si trova in riva al Rio Jacuhy a dieci o dodici miglia da Porto Alegre.

— Conoscete il proprietario?

— Non so chi sia.

— Lo dite sinceramente?

— Può credermi; non sono avvezzo a mentire. —

Un sorriso sardonico spuntò sulle labbra del signor di Chivry a quella affermazione, che suonava male in bocca a un tale individuo, poi borbottò:

— Tanto meglio.

— La costa! — esclamò in quell’istante uno dei quattro meticci.

Il francese, che stava sempre al timone spinse la barra all’orza, facendo descrivere all’imbarcazione un mezzo giro a tribordo, poi guardò attentamente verso l’ovest.

A dodici o quindici miglia appariva un gruppo d’isole, le quali spiccavano nettamente sul purissimo orizzonte.

Era il gruppo di Santa Caterina formato dall’isola omonima, da San Francesco e d’altre piccole terre, e che dà il nome a quella provincia, che si estende lungo il litorale per cinquecento miriametri.

Santa Caterina è la più importante, e si può anzi dire che il suo porto, che si chiama Desturro, e che ha una popolazione di circa 8000 anime, è uno dei più frequentati del Brasile e uno dei più belli.

Il litorale dipendente dall’isola si chiama Layes, ma non è che un distretto, quantunque abbia una superficie vastissima. È un territorio elevato, fertile e salubre, bagnato da molti affluenti del Paraguay e dell’Uruguay, attraversato da una lunga catena di montagne, che chiamasi Sierra di Layes.