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— Quando siamo usciti da Boston per caricare in alto mare le casse del bastimento inglese, una lancia a vapore ci seguiva, e quando noi abbiamo presa la via del sud io l’ho veduta tornare a tutto vapore in porto. Quella lancia, se non lo sai, era del console brasiliano.
— Dunque tu credi?...
— Dico che al Rio della Plata ci aspettano i legni degli alleati e che appena ci scopriranno ci daranno tutti addosso.
— Uh! Che brutto affare! Eppure bisognerà approdare in qualche luogo.
— Approdare! Bisogna entrare nel Rio e salirlo fino ad Assuncion, se questa città ancora resiste agli assalti delle truppe del Brasile, della Confederazione Argentina e di Montevideo.
— Se ci mandano a picco sarà un colpo terribile pel nostro Presidente.
— La sua rovina, poiché oltre alle armi e munizioni noi portiamo...
— Che cosa?
— Pst! Parla piano, che nessuno ti oda. Noi portiamo nientemeno che il tesoro del Presidente, sette od otto milioni in tanti diamanti.
— Chi te lo ha detto?
— L’ha detto una sera il capitano mentre discorreva coll’agente del Governo.
— Con quel brutto señor Calderon?
— Sta’ zitto, se non vuoi farti mettere ai ferri.
— Mi è antipatico quell’agente.
— Pst!... Oh!... Oh!... Cosa c’è di nuovo? — brontolò il quartiermastro.
— Macchina indietro! — aveva gridato il capitano. — Tutti a posto di combattimento!...
I marinai si precipitarono ai loro posti, gli uni dietro alle murate, passando i fucili fra le brande arrotolate sul capo di banda,1 e gli altri dietro il grosso pezzo di cannone posto
- ↑ Parapetto del bastimento.