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Assediato dai pecari. 95

Splendidi palmizi, dal tronco esilissimo, che si slanciavano in alto per quindici o venti metri, crescevano accanto alle tocuma dalle lunghe spine, alle jacatara che quantunque appartengano alla grande famiglia delle palme diventano liane, avviticchiandosi ai tronchi degli alberi, mentre sotto quella folta cupola di verzura che impediva ai raggi solari di giungere fino al suolo, s’intrecciavano in una confusione indicibile, superbe bromelie dai ricchi racemi a fiori scarlatti, orchidee meravigliose, passiflore felci epifite e sipo grossissime ed interminabili.

Numerosi volatili schiamazzavano e garrivano fra i rami, specialmente dei bellissimi cardinali dalla testa rossa e dei casarito, specie di tordi che invece di nidificare sugli alberi come quasi tutti gli altri uccelli, costruiscono sul suolo una specie di cupola coll’entrata a labirinto.

Il mozzo dopo aver legata la testuggine al tronco d’un albero, si era inoltrato sotto la foresta per cercare innanzi a tutto un po’ d’acqua o per lo meno delle frutta che potessero spegnergli l’ardente sete che lo tormentava.

Trovare delle frutta era forse più facile che un torrente, essendo quel terreno assai secco, quantunque protetto dal quel caos di foglie immense e di festoni di liane, sicchè il mozzo che non osava spingersi molto lontano e che aveva anche molta fretta di costruire la zattera, si mise a esaminare le piante.

Aveva percorso due o trecento metri, quando si arrestò dinanzi ad un albero enorme, ricco di rami e di foglie e carico di frutta enormi, grosse come zucche, colla corteccia giallastra e irta di protuberanze.

— Speriamo che quelle frutta siano commestibili, mormorò il mozzo.

Si era aggrappato ad una liana che scendeva da un ramo, quando un rumore strano che veniva da un folto gruppo di cespugli, lo arrestò perplesso.

— Che vi siano degl’indiani qui? — si chiese con ansietà.

Il rumore aumentava. Pareva che piuttosto che un uomo, qualche animale stridesse i denti o li battesse fortemente gli uni contro gli altri. Garcia, lo abbiamo già veduto alla prova, possedeva un coraggio veramente eccezionale in un ragazzo della sua età, tuttavia si sentiva il cuore battere precipitosamente come se volesse uscirgli dal petto.

D’altronde anche un uomo che si fosse trovato solo, in mezzo a quella foresta che poteva nascondere mille pericoli, abitata oltre