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100 Capitolo Nono.

ammazzati quattro o cinque, spero che si decideranno ad andarsene e lasciarmi costruire la zattera.

Ricaricò l’archibugio, si mise a cavalcioni del ramo e fece fuoco contro un vecchio maschio che pareva il più furibondo di tutti e che saltellava attorno al tronco, strappando di quando in quando larghi pezzi di corteccia.

Vedendolo cadere, tutta la banda, anzichè fuggire spaventata, balzò verso l’albero con un urlìo spaventevole piantando le zanne nel legno.

Il mozzo con una terza archibugiata fece scoppiare la testa ad un altro pecari non ottenendo altro che di far raddoppiare il furore dei superstiti.

Stava per continuare le fucilate, quando un pensiero lo trattenne.

— E se questi spari venissero uditi dai selvaggi? Preferisco sostenere l’assedio di questi cinghiali piuttosto che di veder accorrere i mangiatori di carne umana.

Povero signor Alvaro! Come sarà inquieto udendo queste fucilate! Alla malora questi animalacci e la loro cocciutaggine. Orsù, armiamoci di pazienza e aspettiamo la notte. Quando dormiranno tenterò di andarmene alla chetichella.

Intanto proviamo queste frutta. —

Si spinse verso l’estremità del ramo dove ne penzolavano parecchie, grosse come la testa d’un bambino e con un colpo di scure ne spaccò una.

Nell’interno conteneva una polpa giallastra, somigliante a quella delle zucche, ma più tenera e un po’ acquosa.

— Se queste non sono zucche, saranno qualche cosa di simile, — disse. — Spero che calmeranno la mia sete e anche la fame.

Si provò a trangugiare un boccone di quella polpa e la trovò dolciastra e tutt’altro che cattiva. Se avesse avuto un po’ di fuoco per arrostirla l’avrebbe gradita ben di più, poichè il caso lo aveva condotto su un fructa de pao o meglio su un albero del pane. Ignorando però che specie di frutta fossero, si accontentò di fare una scorpacciata di polpa cruda, calmando ad un tempo la sete e anche la fame che cominciava a tormentarlo.

Durante quel pasto i pecari non avevano cessate le loro dimostrazioni ostili e non solo verso il mozzo, bensì anche verso i loro compagni morti i quali erano stati ridotti a brani.

Sfogatisi un po’ erano tornati a disperdersi, senza però allontanarsi troppo dal fructa de pao onde essere pronti ad impedire la fuga all’assediato.