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Le anguille tremanti. | 147 |
Una sera ho attirato fino sulla porta della mia capanna due sucuriù che da qualche tempo divoravano i miei pappagalli.
Signor Viana, risaliamo il fiume e cerchiamo un altro guado meno pericoloso.
— E la colazione, a quando? Non dimenticate che marciamo da cinque o sei ore, e che è dal pomeriggio di ieri che non entra una briciola di carne nel nostro stomaco.
— A più tardi, quando avremo varcato il fiume. Le foreste del Brasile non difettano di selvaggina per gli uomini che hanno delle armi. —
Si misero a costeggiare il fiume, guardando attentamente dove posavano i piedi, essendovi in quel luogo parecchi tronchi atterrati che potevano servire di asilo ai pericolosissimi jararacà, quei serpentelli color delle foglie secche che s’attaccano subito alle gambe e che uccidono l’uomo più robusto in pochi minuti.
Lungo la riva s’alzavano delle bellissime palme, alte otto o dieci metri sui cui tronchi si vedevano dei grossi grani d’una materia bruna che il marinaio staccava mettendosela nel piccolo sacco di pelle che portava alla cintura.
— Che cosa raccogliete? — chiese Alvaro che non comprendeva a che potessero servire quelle pallottole.
— Il pane per la colazione, — rispose il marinaio, sorridendo. — Le carnahuba sono piante preziose e se avessimo del tempo potrei anche darvi dei biscotti.
Non potendo noi fermarci qui, per ora mi accontento della gomma che queste piante trasudano e che costituisce un eccellente commestibile.
— Io sarei passato mille volte dinanzi a questi alberi senza immaginarmi che mi avrebbero potuto dare del cibo.
— Avete mai udito a parlare delle piante sagù?
— Di quelle che contengono, racchiusa nel tronco, una fecola buonissima che serve a fare una specie di pane?
— Sì, signor Viana. E queste carnahuba al pari di quelle preziose piante che crescono nelle isole dell’Oceano Indiano, contengono pure una farina simile e non meno nutritiva.
— Sicchè qui si potrebbe fare a meno del frumento?
— Che d’altronde crescerebbe enormemente senza dare chicchi, — disse Diaz. — Ma oltre la gomma e la fecola dà altre cose la carnahuba.
— Delle vesti forse?
— Delle candele signore.