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278 Capitolo Ventottesimo.

— Quella che guarda verso il sole che tramonta.

— Noi vi saremo, — disse il marinaio. — Quando udrai il sibilo del cobra cipo (serpe liana) tu l’aprirai e noi entreremo nell'aldèe.

— Puoi accostare Garcia ed avvertirlo di tenersi pronto? — chiese Alvaro.

— Glielo griderò passando dinanzi al carbet. I Tupy non conoscono la lingua degli uomini bianchi ed il piccolo pyaie mi comprenderà.

— Va, onde le donne non si impressionino della tua scomparsa, — disse il marinaio, — e facciano sorgere dei sospetti nei Tupy.

— Quando l’astro rosso tramonta, — disse il ragazzo, — io sarò al mio posto e aspetterò il segnale. —

E partì rapido come una freccia, scomparendo in mezzo alle piante.

— Sperate? — chiese Alvaro guardando il marinaio la cui fronte si era oscurata.

— O lo salveremo o ci divoreranno tutti, — rispose Diaz. — Ah! Se potessi avvertire i Tupinambi! Ma sono troppo lontani e giungerebbero forse troppo tardi. —

Rospo Enfiato che non sapeva una parola di spagnolo nè di portoghese, e che perciò nulla aveva potuto comprendere, fu informato dell’esito di quel colloquio e parve soddisfatto dell’audace progetto.

— A questa sera, — disse. — Domani i Tupy o saranno malcontenti o troppo contenti. —

Scrollò le spalle e si mise in cerca della colazione, frugando le macchie vicine colla speranza di poter sorprendere qualche coati o qualche tatù. Pareva che non si preoccupasse troppo del pericolo a cui stava per esporsi, di venire preso e cioè mangiato dai nemici secolari della sua tribù.

La giornata trascorse in continue ansie per Alvaro e per Diaz. Quantunque fossero ben decisi a tentare qualunque sforzo e ad affrontare qualsiasi pericolo, pur di strappare quel bravo ragazzo alla graticola, si sentivano tremare l’anima al pensiero di dover servire da pasto a quegli abominevoli antropofagi, nel caso, molto probabile, d’un insuccesso.

A sfidare la morte erano abituati ormai, ma finire divorati ed avere per tomba lo stomaco di quei selvaggi ferocissimi, produceva su entrambi una impressione che non riuscivano a vincere.