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Il giboia delle paludi. 73

tato da mangiatori di carne umana, cerchiamo di non mostrarci troppo schizzinosi.

E poi non abbiamo, almeno per ora, di meglio. —

Levò l’arrosto, lo depose su una foglia d’un banano selvatico e con pochi colpi di scure lo spaccò in vari pezzi.

— L’odore è squisito, — disse. — Proveremo a piantarvi i denti.

— Eh! Mi pare che non valga un pappagallo, signore, — disse Garcia che aveva addentato una coscia e che faceva sforzi sovrumani per inghiottire qualche boccone.

— Infatti è detestabile, — rispose il portoghese che si accaniva contro un polpaccio. — Questa carne è più coriacea di quello d’un vecchio mulo.

— È carne pigra, signore.

— Ma che bene o male andrà giù. —

Il loro appetito, fece davvero miracoli. Il povero a-y in buona parte passò, quantunque fosse durissimo come un merluzzo secco e avesse un sapore tutt’altro che gradevole.

Calmati gli stiracchiamenti dello stomaco, i due naufraghi s’avviarono per accomodare il canotto con cui volevano attraversare la palude e provarsi anche a pescare, supponendo che in quelle acque, quantunque nere, i pesci non dovessero mancare.

Avevano già vuotata la scialuppa e turati i fori che crivellavano il fondo, quando d’improvviso udirono verso la boscaglia delle urla terribili che non dovevano essere mandate da delle scimmie.

Si avrebbe detto che sotto gli alberi una terribile lotta si era impegnata fra due tribù rivali. Si udivano colpi formidabili come se delle mazze sfondassero degli scudi o si percuotessero reciprocamente, sibili di frecce e ululati spaventevoli, quegli ululati che già i due naufraghi conoscevano così bene.

Alvaro istintivamente s’era precipitato verso il canotto, temendo che i combattimenti si inseguissero verso la palude.

— Signore ed i remi? — gridò Garcia.

Alvaro si guardò intorno e vedendo un piccolo albero che cresceva a breve distanza e che aveva delle fronde foltissime, con pochi colpi di scure lo abbattè.

— Ci basterà, — disse.

Troncò due rami e fuggì verso il canotto dove già il mozzo lo aveva preceduto, trascinandoli con se!

— Al largo, Garcia, — gridò. —