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74 Capitolo Settimo.

Senza assicurarsi se la scialuppa era ben riparata, tuffarono in acqua i rami e servendosene come di pagaie si scostarono rapidamente, scomparendo in mezzo agli isolotti che ingombravano la savana.

CAPITOLO VII.

L’assalto del “jacarè„.

Il canotto, quantunque fosse in pessimo stato ed il suo legno spugnoso fosse inzuppato d’acqua, filava abbastanza bene sotto la spinta di quelle pagaie improvvisate.

I due naufraghi che temevano di veder comparire da un momento all’altro i combattenti, le cui grida echeggiavano sempre verso il margine della foresta, passarono senza arrestarsi dinanzi all’isolotto sul quale erano caduti i tucani, inoltrandosi risolutamente nel mezzo della vasta palude.

Procedevano però a stento, essendo il fondo ingombro di erbe acquatiche assai resistenti che erano costretti a lacerare o sfondare.

L’ostacolo maggiore era costituito da certe foglie smisurate, le quali opponevano una resistenza tenace, e che non si lasciavano lacerare se non dopo lunghi sforzi.

Erano le splendide victoria regia, piante acquatiche che ingombrano la maggior parte dei fiumi e delle savane dell’America meridionale, le cui foglie non hanno mai meno d’una circonferenza di un metro e mezzo con margini rialzati.

Sembrano vere zattere, dove gli uccelli acquatici nidificano volontieri, potendone sostenerne, senza affondare, parecchie dozzine.

Sono soprattutto ammirabili pei loro fiori, d’una tinta bianca vellutata, attraversata da leggere sfumature rosee e purpuree del più splendido effetto e per le loro armature spinose le quali producono sovente delle ferite inguaribili.

Aprendosi il passo a colpi di remi ed a colpi di spadone, i due naufraghi non tardarono a giungere presso un isolotto di cinquanta o sessanta metri di circuito, coperto da splendide bananiere che reggevano a fatica degli enormi grappoli di frutta squisite, che già Alvaro aveva assaggiate in Africa e che stimava assai.

— Ci nasconderemo sotto quelle foglie enormi, — disse al mozzo che cominciava a dar segni di stanchezza.

— Credo che sia tempo di prendere terra signore, — rispose Gar-