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358 la città dell'oro

Allora Yopi, volgendosi verso gli uomini bianchi che si erano aggruppati presso Manco, gridò:

— Il Sole vi protegge, o stranieri: voi non morrete.

Acceso il fuoco sacro e dispensato il caucu, Yopi fece sgombrare il tempio e avvicinandosi a don Raffaele ed ai suoi compagni, disse:

— Un canotto vi aspetta nella savana tremante; andate, partite, siete liberi.

— Grazie, — dissero i tre spagnuoli.

— Prima però di lasciare questo tempio, — riprese Yopi, dopo un istante di silenzio, — giuratemi sul vostro Dio di non ritornare più mai in questi luoghi, nè di additare mai a nessun uomo bianco la via che conduce alla Città degli ultimi figli del Sole.

— Io lo giurerò, ma ad una condizione, — disse don Raffaele.

— Parla.

— Lasciami, pur da lontano, mirare per un istante solo la Città dell’Oro. Noi non siamo qui venuti per depredarla delle sue ricchezze, ma per vederla ed accertarne l’esistenza.

— E tu giurerai di non additare a nessun altro bianco il luogo ove l’hai veduta?

— Te lo giuro, Yopi.