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I mangiatori di terra 87

— Un tucano che canta a quest’ora, — mormorò. — Sarà poi un tucano?... Yaruri!...

— Padrone, — rispose l’indiano, apparendo sul bordo della scialuppa.

— Hai udito?

— Nulla sfugge all’indiano, anche quando dorme.

— Cos’è? Un tucano?

— Nessun uccello ha un grido così acuto.

— Cosa credi che sia?

— Un segnale.

— Emesso da chi?

— Ecco quello che ignoro.

— Vedi nulla sul fiume?

— Nulla.

— Che quel grido sia stato lanciato dagli indiani d’ieri sera?

— È possibile.

— Chiudi gli occhi: veglio attentamente.

Yaruri, dopo aver lanciato un altro e più acuto sguardo sul fiume, tornò a coricarsi nella scialuppa.

Alonzo stette parecchi minuti cogli orecchi tesi, sperando di raccogliere qualche nuovo segnale, ma più nulla udì. Verso le dieci però, nel momento in cui una nuvola oscurava la luna, credette di scorgere, verso la sponda opposta, una linea nera solcare la corrente e