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L’incontro con la «Cappella» 261


Come abbiamo detto, il signor Wellmann, un americano già pratico delle regioni polari, era partito dalla Norvegia l’anno precedente, sbarcando al Capo Tegetthoff il 30 luglio, dove piantava i suoi quartieri d’inverno, mentre la nave che lo aveva trasportato fino a quel luogo, s’affrettava a tornare in patria.

Aveva per compagni tre americani, tre scienziati, il naturalista De Hoffman, il fisico Harline ed il meteorologo e botanico luogotenente Baldwin, più cinque marinai norvegesi.

Stabiliti i quartieri d’inverno, il Wellmann, approfittando della buona stagione, si era subito spinto fino all’80° di latitudine nord, costruendo una casupola sulla costa orientale della terra di Wilczeck.

Quella stazione fu chiamata pomposamente col nome di forte Mac-Kinley, in onore del presidente degli Stati Uniti, e vi furono messi a guardia due marinai norvegesi Paolo Bjorwig e Bernt Bentzen.

Quest’ultimo era già stato compagno di Nansen durante la deriva del Fram.

Per quale motivo i due norvegesi erano stati lasciati soli nella capanna? Lo si ignora. Certo fu una imprevidenza che quei due disgraziati dovevano pagare ben cara.

Mentre i due marinai rimanevano soli su quella spiaggia deserta, alle prese coi terribili freddi della regione artica e cogli orsi bianchi, la spedizione era ritornata al Capo Tegetthoff per svernare.

Verso la metà di febbraio del nuovo anno, il signor Wellmann ed i suoi compagni lasciavano i quartieri d’inverno per spingersi verso il nord e rilevare i due marinai norvegesi.

Giunti al forte Mac-Kinley, come era da prevedersi, non trovarono vivo che il Bjorwig. Il povero Bentzen era morto due mesi prima, ucciso dallo scorbuto, ed il superstite aveva trascorso parte dell’inverno accanto al suo disgraziato compagno, che non era riuscito a seppellire!...

Non ostante quel triste avvenimento, la spedizione aveva continuata la sua corsa verso il nord, con la speranza di poter giungere, con una rapida marcia, se non al polo, almeno nelle sue vicinanze e di sorpassare la latitudine toccata da Nansen.

Raggiunse felicemente l’82° di latitudine, scoprendo al nord di