Pagina:Salgari - La Stella Polare.djvu/272

Da Wikisource.
262 Capitolo settimo

Treeden Island, la prima terra scoperta da Nansen, nuove isole, poi dovette arrestarsi in causa d’un grave avvenimento.

Il signor Wellmann, caduto in un crepaccio, si era spezzata una gamba, costringendo la spedizione ad un sollecito ritorno per salvare il proprio capo.

Rifece adunque le trecento miglia già percorse, trasportando il signor Wellmann sulle slitte, e raggiungendo i quartieri d’inverno del Capo Tegetthoff.

Ma qui un nuovo disastro l’attendeva. Verso la metà del marzo, quando la spedizione stava per riprendere la sua corsa verso il nord, un terribile terremoto rovesciava parte delle baracche, uccidendo parecchi cani e distruggendo la maggior parte delle slitte.

Fu l’ultimo colpo che immobilizzò gli americani nei loro quartieri d’inverno.

Il 27 luglio la spedizione, quando già si era rassegnata a passare un altro inverno su quelle terre desolate, veniva raccolta dalla Cappella, mandata appositamente in quelle regioni per raccoglierla.

L’incontro della Stella Polare con la nave baleniera fu commovente. Fu trasmessa la posta, poi dopo affettuosi addii la prima riprendeva la sua corsa verso il nord, mentre la seconda, forzando i ghiacci, giungeva felicemente al Capo Flora dove raccoglieva le lettere depositate da S. A. R. il Duca, da Cagni, da Querini, da Cavalli, dalle quattro guide e dai due marinai della spedizione, Canepa e Cardenti1.

La Stella Polare, trovato il mar libero, dopo tante lotte coi banchi di ghiaccio, aveva ripreso frettolosamente il largo per raggiungere, il più presto che era possibile, le terre settentrionali dell’arcipelago Francesco Giuseppe.

Come già si sa, il piano del Duca era quello di spingersi innanzi più che poteva, per poi tentare l’avanzata con le slitte, quindi premeva a tutti di raggiungere una latitudine elevata.

Lo svernamento doveva fissarsi molto al nord, su qualche baia riparata, che si sarebbe indubbiamente trovata su qualche costa.

I rifugi non dovevano mancare, ma si trattava di trovarli il più



  1. Quelle lettere giunsero felicemente in Italia.