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La partenza 23


Comunque sia il fjord di Christiania è sempre uno dei più belli, dei più incantevoli, come la città è una delle più eleganti, delle più animate e di queste due cose i norvegesi vanno, e con ragione, altamente orgogliosi.

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Appena la Stella Polare ebbe gettata l’àncora, una folla di curiosi si addensò sulla gettata, guardando con vivo interesse la nave e gli uomini che la montavano.

Già ormai a Christiania più nessuno ignorava lo scopo della spedizione e si può anche dire che tutti conoscevano il giovane Duca, i suoi ufficiali e perfino le guide che avevano ammirato più volte, la settimana innanzi, nello splendido caffè del Grand Hôtel, dove anzi si era fatto molto notare il bollente Cardenti coi suoi rumorosi brindisi di: Sempre avanti Savoia.

La visita del Duca a Nansen, il celebre esploratore polare, poi la visita delle LL. AA. il principe e la principessa di Napoli, prima della loro partenza per l’isola degli Orsi, poi i ricevimenti dati dalle autorità al giovane valoroso, e la stampa, avevano dato una grande popolarità alla spedizione e scosso anche i freddi e tranquilli animi dei norvegesi.

Sicchè l’annunzio che la Stella Polare stava per entrare in porto per fare gli ultimi preparativi, aveva fatto accorrere sulle gettate un gran numero di persone, desiderose di rivedere ancora una volta il giovane animoso che si proponeva di strappare al polo il suo segreto secolare, e di salutarlo con un possente urrà.

Non essendo però ancora giunto il momento della partenza, lo sbarco dei membri della spedizione si effettuò fra una grande calma. Già i buoni norvegesi sapevano che il Duca rifuggiva dalle rumorose dimostrazioni.

La folla tuttavia non lascia la gettata. L’elemento marinaresco predomina e fa i suoi commenti e scambia domande e risposte con l’equipaggio che è già, in parte, sceso a terra.

– A quando la partenza? – chiedono tutti.

– Pel 12, – risponde Andresen, che è sbarcato per il primo.

– Saremo qui in gran numero a salutarvi, – dice un vecchio marinaio dalla barba bianca.