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112 | Capitolo quattordicesimo |
— Allora il nostro valoroso è passato attraverso le file degl’insorti ed a quest’ora galoppa in mezzo al bosco.
— Taci!...
— Ancora il corno?... Oh!... La faccenda comincia a diventare seria. —
Si volse verso il soldato che guardava attraverso una feritoia vicina, dicendogli:
— Bisogna decidersi, amico.
— Cosa volete dire? — chiese lo spagnuolo.
— Che bisogna barricarsi prima che quei furfanti d’insorti penetrino nella torre. —
Il soldato lo guardò senza rispondere.
— Mi avete udito? — chiese Cordoba, impazientito.
— Sì, tenente.
— Andiamo adunque ed affrettiamoci.
— Sì andiamo poichè voglio visitare le casematte.
— Lasciamole andare, mio caro. Credo che non siano più difendibili.
— È vero; spero tuttavia di trovare un mezzo per prendere il largo.
— In quale modo?
— Ho udito a narrare da un volontario che ha fatto la campagna dei dieci anni, che una volta era fuggito da questo fortino, in barba ai ribelli che lo assediavano strettamente.
— La storia potrà essere interessante, però me la racconterete più tardi.
— Si tratta d’una galleria, signore.
— Eh!... Dite?...
— Che in questo fortino vi deve essere un passaggio sotterraneo che mette in piena foresta.
— Carramba!... — esclamò il lupo di mare. — Bisogna cercarlo.
— È quello che volevo proporvi.
— Amici, venite, — disse Cordoba, volgendosi verso i marinai. — E voi, donna Dolores, rimanete qui di guardia. —
Il lupo di mare, il soldato ed i cinque marinai si affrettarono a scendere nelle casematte, fugando delle vere legioni di grossi topi, colà rifugiatisi per salvarsi dall’uragano e si misero a frugare fra i rottami, mentre due di loro si ponevano in sentinella dinanzi alle due porte, celandosi fra gli sterpi.
Dopo d’aver visitate tutte le pareti, battendole coi calci dei fucili per udire se in qualche luogo vi era del vuoto, si misero a rimuovere le macerie accumulate specialmente alla base della torre, sollevando un polverone densissimo che li faceva sternutare come se fossero tutti raffreddati.
Avevano già visitati tre dei cinque angoli, quando udirono uno dei due marinai di guardia a gridare:
— Ehi!... Alt o faccio fuoco!...