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26 | Capitolo II |
Che schianto per quella povera fanciulla e anche pel signor Lopez!
— Dimmi, Pardoe, a quest’ora tutte le baleniere dovrebbero essere tornate ai loro posti, è vero?
— Sì, — rispose il vecchio, — e da qualche mese. In Giugno la pesca finisce e anche prima, per non esporre le navi al pericolo di venire bloccate dai ghiacci che in questa stagione scendono molto verso il nord.
— Quando partiremo per Punta Arenas?
— Il più presto possibile: questa sera stessa e anche prima, se otterremo il permesso dal signor Dalmanda.
— Non ce lo rifiuterà, trattandosi di una cosa così grave.
Ecco le scialuppe della Pillan che ci vengono in aiuto per rimorchiare la balena. Fra un quarto d’ora saremo a terra e sapremo che cosa contengono questi foglietti.
— Nulla di buono, purtroppo, José, — rispose il baleniere, con un sospiro. — Facciamo presto. —
Due scialuppe, montate da una dozzina d’uomini appartenenti alla nave che stava completando il suo carico di guano, erano uscite dal porto per prestare aiuto ai minatori, i quali faticavano immensamente a trascinare il cetaceo che le onde trastullavano, minacciando di spezzare la catena.
Con quel rinforzo l’entrata nel porto non fu così difficile come i minatori avevano dapprima temuto. Le tre scialuppe, manovrando abilmente, si misero al coperto dietro la barriera degli scoglietti i quali facevano argine all’irrompere dei cavalloni. Così, passando dietro la Pillan, la quale aveva abbassata la bandiera a mezz’asta in segno di lutto, si fermarono dinanzi al gruppo di capanne provvisorie erette dai minatori.
Tutti gli abitanti del porto si erano raccolti sulla spiaggia per ammirare il mostro marino, curiosi di sapere chi fos-