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Pagina:Salgari - Nel paese dei ghiacci.djvu/12

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6 naufraghi dello spitzberg


poderosi e non sempre fortunata, per adottare i proiettili esplosivi ed a punta.

Avendo ottenuto dei successi meravigliosi, e arricchitosi rapidamente, aveva abbandonata la sua pericolosa carriera per dedicarsi ad una industria che doveva renderlo celebre in tutta la Norvegia e fra tutti i pescatori di balene del globo.

Egli aveva a lungo rimpiante le carcasse delle balene che aveva dovuto abbandonare in mare, dopo di averle spogliate del grasso. Egli aveva presto compreso che da quegli ammassi di carne e di ossa poteva trarre ancora delle ricchezze pari a quelle che davano l’olio, se si avesse potuto rimorchiarle a terra, e si era dato corpo ed anima a cercare il mezzo per realizzare i suoi progetti.

Stabilitosi in una isoletta situata di fronte a Vadso, l’ultima del Varangefiord, aveva fatto innalzare quei grandiosi stabilimenti che anche oggi sono invidiati da tutti i pescatori di balene e che rendono, al suo proprietario, parecchi milioni all’anno.

Ormai più nulla va perduto dei giganteschi corpi delle balene, pescate dalle rapide navi del signor Foyn, nei mari del nord.

Un piano inclinato, scavato nella roccia, riceve l’enorme corpo del cetaceo. Appena la bassa marea lo lascia allo scoperto, un centinaio di squartatori lo circonda e lo priva del grasso destinato a venire fuso nelle grandi caldaie che si trovano collocate sotto delle tettoie.

Tosto il carcame viene sezionato. Le ossa mostruose vengono portate nella sala dei piloni, ridotte in polvere e quindi convertite in nerofumo; le carni vengono portate in buche profonde, lasciate marcire, e convertite in un guano eccellente destinato a fertilizzare i campi; i tendini e certe parti molli vengono sottoposte a