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226 i cacciatori di foche della baia di baffin


foche, le quali non hanno per orecchi che una semplice apertura. Era lungo due metri e abbastanza grasso quel vecchio solitario ed aveva ricevuto il colpo di rampone sul collo in modo da riportare la frattura completa della spina dorsale.

Fu tosto trascinato sotto la rupe e Mac-Chanty, che possedeva una scure, si affrettò a farlo a pezzi, senza prendersi la briga di scuoiarlo.

Furono messi da parte il cuore ed il cervello, due bocconi discreti, poi venne raccolto con cura minuziosa il grasso, che era assai abbondante. La carne che è nera, di sapore oleoso, non fu però gettata via; poteva tornare di grande vantaggio, malgrado la sua ripugnanza, a uomini che possedevano così scarsi viveri.

Essendo il tempo sempre cattivo ed essendo tutti intirizziti dal freddo, rizzarono la tenda contro la rupe, assicurandola con dei massi di ghiaccio onde potesse meglio resistere ai soffi impetuosi del vento e si affrettarono ad accendere un po’ di fuoco.

Non fu una cosa nè lunga, nè difficile. Un pezzo di canapa cacciato entro la pentola di ferro colma di grasso, bastò per produrre una bella fiamma, di poco inferiore a quella che avrebbe data una lampada ad alcool.

Fusa della neve nella seconda pentola, i marinai vi misero dentro alcune manate di pemmican, miscuglio composto di carne di bue prima ben seccata, poi pestata fino ad essere ridotta in briciole e quindi mescolata con del grasso e che dà un brodo eccellente dopo pochi minuti di bollitura.

Quella sera i naufraghi della Shannon, dopo tre giorni di privazioni e di marcie sotto un freddo glaciale, poterono regalarsi una buona zuppa bollente e dormire sotto una tenda discretamente riscaldata.