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184 sul mare delle perle

Amali, qualunque cosa dovesse accadere, non mancherà ad un appuntamento, specialmente ora che si tratta dei suoi interessi.

— Mi trema il cuore pensando al pericolo a cui si espone.

— Io invece sono tranquillissimo.

— Se qualcuno avesse veduta la sua scialuppa?

— I soldati ed i battitori erano oggi troppo occupati per pensare a sorvegliare le rive del lago. E poi non hanno alcun sospetto di quanto stiamo per preparare. Avete notato dov’è il fanciullo?

— Sempre vicino alla tenda del marajah.

— E gli elefanti riposano poco lontano?

— Dietro la tenda del principe.

— Benissimo: tutto va a meraviglia. Fra un paio d’ore il fanciullo sarà nostro.

— E dove fuggiremo poi?

— Sul lago, se non ci taglieranno la via. Quando avremo raggiunto il Bangalore, scenderemo il canale e poi andremo diritti allo scoglio.

— Mi hanno detto che quella rocca è inespugnabile, quindi potremo di lassù sfidare le ire del marajah e di tutti gli abitanti di Jafnapatam.

Il francese scese la riva guardando dove metteva i piedi, non essendo improbabile che vi fossero dei coccodrilli nascosti fra le erbe acquatiche, e scorse, a cinquanta metri, il gruppo di canne che aveva indicato al luogotenente del re dei pescatori di perle.

— Se sono giunti devono essere nascosti là dentro, — disse.

Accostò due dita alle labbra e mandò un fischio