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252 sul mare delle perle


— Un’altro avrebbe trovato la cosa, se non impossibile, certo difficilissima.... Ho veduto un’altro lume!

— Dove?

— Un po’ più lontano del primo.

— Vuol dire che ci sono più galee che ci aspettano. Avverti Amali e fa armare gli uomini. Vediamo se possiamo sorprendere i nostri nemici.

Jean Baret andò a prendere la sua carabina e si sedette a prora, assieme al capitano, il quale lo aveva raggiunto.

In mezzo alla profonda oscurità si vedevano scintillare due punti luminosi, i quali ora pareva che fossero lì per ispegnersi, ed ora ingrandivano.

— Sono fanali di navi, — disse il francese. — Conoscete il canale, capitano?

— Sì, — rispose Binda.

— È molto largo alla sua foce? Io non l’ho attraversato che una sola volta e non mi ricordo.

— Cinquecento passi.

— Abbiamo spazio sufficiente per manovrare.

— E anche per passare in mezzo alle galee del marajah, se sono ancorate sulle due rive, — disse il capitano.

Amali che aveva lasciato il timone a Durga, li aveva raggiunti.

— Lo avevo detto che ci aspetterebbero, — disse a Jean Baret. — Il marajah si sarà immaginato che noi saremmo usciti da questo canale.

— Come avete disposto i vostri uomini?