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cap. iv. — un naufragio disastroso | 57 |
— Costui non l’ho conosciuto che ieri, nè ho mai avuto alcun motivo di lagnarmi di lui.
Quindi, guardandola attentamente, le chiese a brucia pelo:
— Lo ami tu?
Vi era nella voce del re dei pescatori una misteriosa vibrazione che colpì vivamente Mysora.
— Perchè mi chiedi ciò? — domandò.
— So che il principe di Manaar cercava, sui banchi, delle perle azzurre per fartene un regalo.
— A me? — chiese la principessa, stupita.
— Ignoravi che ti amava?
— Non l’ho mai saputo.
— Ora almeno lo sai — disse Amali con una profonda amarezza.
— Si direbbe che ti rincresce.
— Un’altra volta riprenderemo questo colloquio. Intanto il principe di Manaar è mio prigioniero e le perle azzurre non andrà a cercarle tanto presto.
— Mio fratello penserà a liberarlo.
— Nella caverna dei pesci-cani? — chiese il re dei pescatori, con un sorriso ironico. — Tu non conosci ancora il mio rifugio. Addio Mysora e non pensare troppo al principe di Manaar. Fra te e lui ci sono io.
— Che cosa intendi di dire?
— È troppo presto per dirti ora tutto, — aggiunse Amali. — La mia cabina è tutta a tua disposizione, signora, e se hai bisogno di qualche cosa, percuoti quella lastra di metallo ed io verrò.